[ Vai al menu principale | Vai al menu secondario | Vai al contenuto della pagina ]

Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano



Home > Contenuti > L'Unione > Amministrazione Trasparente > Servizi > Ambiente > Il Mondo dei rifiuti > Gli imballaggi delle Attività produttive

Gli imballaggi delle Attività produttive

   

Imballaggi delle Attività produttive

Nell'ambito della raccolta dei rifiuti, il tema degli imballaggi delle attività produttive merita un discorso a parte.

Cos'è un imballaggio? E' quel prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo.
A sua volta l'imballaggio può essere classificato in

  • imballaggio per la vendita o imballaggio primario: imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un'unità di vendita per l'utente finale o per il consumatore. Ad esempio: la bottiglia di plastica o di vetro, la scatoletta in acciaio che contiene alimenti, la lattina d'alluminio di una bibita, la scatola in cartone che contiene la pasta o una medicina, ecc.
  • imballaggio multiplo o imballaggio secondario: imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all'utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche. Ad esempio è lo scatolone all'interno del quale si mettono le singole scatole, la confezione di plastica con la maniglia che avvolge le bottiglie d'acqua minerale, ecc.
  • imballaggio per il trasporto o imballaggio terziario: imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari marittimi ed aerei. Ad esempio è il pallet di legno o il termoretraibile di plastica che avvolge i colli, ecc.

La normativa Italiana (D.Lgs 22/97 prima, 152/06 poi) ha stabilito che il sistema degli imballaggi sia gestito dai cosiddetti Consorzi di Filiera, ossia da Enti che hanno il compito di coordinare i produttori di imballaggi, gli utilizzatori e le pubbliche amministrazioni. Il più importante è il Consorzio Nazionale degli Imballaggi, noto anche come CONAI ma ne esistono altri (coordinati dal CONAI) che si occupano di specifiche tipologie di rifiuti. Ad esempio il COREVE è il Consorzio che si occupa del recupero del vetro, il COREPLA della plastica, il COMIECO della carta e del Cartone, il COBAT delle batterie per auto, ecc.

I produttori di imballaggi pagano annualmente un contributo per l'adesione al CONAI. Quando il rifiuto di imballaggio viene riportato al produttore (ad esempio tramite la raccolta differenziata dell'Unione) il CONAI riconosce, a chi lo ha raccolto, un contributo che varia a seconda della tipologia di rifiuto. A titolo di esempio, nel 2005 la carta mista viene pagata a €/tonn 17,98, il cartone a €/tonn 87,80, l'acciaio a €/tonn 16,00 e l'alluminio a €/tonn 103,00.
I contributi che si ricavano in questo modo possono essere utilizzati per abbattere i costi del servizio. Pertanto, a parità di costi di servizio, più materiale si raccoglie meglio è.

Il D.Lgs 152/06 stabilisce anche gli obblighi e le responsabilità dei vari soggetti coinvolti.
Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, vige l'obbligo di procedere alla raccolta dei rifiuti urbani, degli speciali assimilati, e della raccolta differenziata degli imballaggi primari (con qualche limitazione). L'Amministrazione pubblica può anche organizzare servizi integrativi per alcune tipologie di rifiuti speciali non pericolosi e non assimilati.
Ne consegue che l'obbligo per la raccolta dei rifiuti degli imballaggi secondari e terziari sta in capo agli utilizzatori finali ossia, in genere, alle attività produttive.

Una attività produttiva che produca imballaggi secondari ha, quindi, due scelte: o consegna il rifiuto alla pubblica amministrazione (ma solo se questa ha organizzato l'apposito servizio), oppure deve organizzarsi per proprio conto con ditte specializzate nel settore della raccolta dei rifiuti.

L'Unione dei Comuni intende offrire alle attività produttive esistenti nel proprio territorio il servizio di raccolta degli imballaggi secondari.
Il servizio offerto dall'Unione ha i seguenti vantaggi:

  • rispetto della normativa vigente in tema di rifiuti;
  • nessun adempimento burocratico per l'attività (formulari di trasporto, registro di carico e scarico, MUD, ecc.);
  • tutto ciò che si ricava dai Consorzi di filiera va portato a scomputo del costo del servizio;
  • possibilità di adattare il servizio alle proprie esigenze.

Per verificare se il servizio è operativo anche nel vs. Comune e con quali modalità, controllate nella sezione dedicata ai servizi annuali.

E' importante sottolineare che l'attivazione dei circuiti per la raccolta differenziata comporta dei costi aggiuntivi ma anche dei risparmi immediati. Oggi, i rifiuti portati all'inceneritore o in discarica ci costano €/tonn 100,00 e la tendenza è ad aumentare ancora questo prezzo. L'Unione dei Comuni ogni anno spende circa € 630.000,00 (il 55% delle somme a disposizione) solo per gli smaltimenti. Ogni tonnellata di materiale non portato all'inceneritore è un favore fatto alle proprie tasche e al proprio ambiente.

1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7


© 2004 UNIONE dei COMUNI del PARTEOLLA e BASSO CAMPIDANO. Sede legale: P.za Brigata Sassari, Dolianova (CA). P.IVA 02659680926. Realizzazione logo: Cristiana Majone. Realizzazione sito: Ditta Carta Antonio, Soleminis (CA)